Cassa integrazione in deroga
In questo periodo a causa della pandemia COVID-19 si sente sempre più parlare di cassa integrazione. Con il “decreto cura Italia” tra le varie misure di sostegno messe in atto dallo stato è stata prevista anche quella per sostenere le aziende in difficoltà attraverso la cassa integrazione in deroga.
Che cos’è ?
La cassa integrazione (CIG) è uno degli ammortizzatori sociali previsto dallo stato, come sussidio economico per le aziende. In linea generale prevede il pagamento da parte dell’Inps stesso di somme di denaro ai dipendenti, in caso in cui ci sia una sospensione o riduzione dell’attività lavorativa per diverse cause. Questo permette alle aziende di lasciare in essere i contratti di lavoro con i propri dipendenti, senza dover ricorrere a licenziamenti o riduzione di ore di lavoro non retribuite.
Quante forme di Cassa integrazione esistono?
A seconda di chi beneficia di questo ammortizzatore sociale può essere di tre differenti tipologie:
- Cassa integrazione straordinaria CIGS che viene concessa ad aziende con gravi condizioni economiche che potrebbero portare addirittura al fallimento dell’azienda stessa ed il conseguente licenziamento dei dipendenti per ridimensionamento dell’attività.
La CIGS ha una durata complessiva determinata di volta in volta in base al motivo per cui è stata richiesta.
- Cassa integrazione ordinaria CIGO che è la più diffusa in assoluto e riguarda le aziende con una momentanea crisi con riduzione o sospensione dell’attività lavorativa per situazioni dovute da eventi non prevedibili e non causati dal datore di lavoro.
In questo caso i dipendenti non vedranno il rischio di un licenziamento ma sicuramente una riduzione delle ore di lavoro.
La CIGO è erogata per un massimo di 3 mesi prorogabili a 12 mesi in particolari circostanze.
- Cassa integrazione in deroga, quella che attualmente il governo a messo in atto per aiutare le aziende colpite dalla pandemia COVID 19 e che permette anche a quei lavoratori che che normalmente sarebbero esclusi dalla CIGO di beneficiare di questo sussidio.
Come viene calcolato lo stipendio con la CIG?
Durante tutto il periodo in cui il dipendente viene messo in cassa integrazione la sua retribuzione si riduce all’80% delle ore interessate dalla cassa integrazione.
Potrebbe essere prevista a zero ore o solo per alcune ore della giornata, in quest’ultimo caso il dipendente percepirà regolare stipendio per le ore lavorate e lo stipendio ridotto per le ore in CIG.
E adesso rispondiamo alla domanda più frequente che in questo periodo ci rivolgono i nostri clienti:
Con cassa integrazione è possibile richiedere il prestito con la Cessione del quinto?
Cominciamo con il dire che la cessione del quinto per dipendenti di aziende private, viene concessa ai lavoratori di aziende considerate solide in quanto la rata mensile verrà trattenuta direttamente sulla busta paga dal datore di lavoro che poi la verserà all’istituto erogante.
Quindi sarà possibile accedere al finanziamento solo a quei dipendenti che abbiano una cassa integrazione di tipo ordinaria che non dovrà superare le 40 ore mensili.
In caso di cassa integrazione straordinaria non ci sarà nessuna possibilità che il finanziamento venga approvato e questo vale sia per una nuova richiesta sia per un rinnovo di un prestito già in corso.
Tuttavia in questo difficile momento, dovuto dalla pandemia covid 19, alcune finanziarie stanno adottando delle misure straordinarie, valutando di caso in caso in caso la possibilità di far accedere i dipendenti con cassa integrazione in deroga al prestito con cessione del quinto. Quindi la risposta è si! E’ possibile accedere alla cessione del quinto con la cassa integrazione. L’iter della pratica sarà leggermente più lungo del normale in quanto la pratica vedrà una pre accettazione da parte dell’istituto di credito.
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